Anche l’asporto può essere green

Tempo di lettura 5 minuti di lettura

L’asporto è il futuro, ma quali sono le migliori alternative agli imballaggi in plastica?

L’asporto e la consegna a domicilio sono tra i servizi in maggiore rapida crescita nel settore alimentare. Gli imballaggi in plastica monouso sono lo standard da decenni. Ma con una crescente domanda e una legislazione più severa per opzioni maggiormente sostenibili, fornitori e utilizzatori stanno sviluppando alternative riciclabili e riutilizzabili. Ecco alcune delle opzioni più interessanti per scoprire cosa si adatta meglio alla tua attività.

1. Carta e cartone

Potenzialmente riciclabile in molti casi e in grado di degradarsi rapidamente in natura, l’imballaggio in carta e cartone ha potenzialmente il minor impatto sul nostro pianeta, a condizione che venga correttamente smaltito. E ce ne sono di molti tipi diversi: carta da macelleria e da gastronomia, scatole kraft, cannucce, tazze per bevande fredde, bicchierini da caffè con i relativi coperchi e sacchetti.

2. Imballaggi riutilizzabili

Se si vogliono ridurre completamente i rifiuti da imballaggi, i prodotti riutilizzabili sono un’ottima opzione, anche se richiedono un leggero cambio nel modo di lavorare e un po’ di sforzo da parte dei clienti.

  • La catena di ristoranti fast casual Just Salad vende ciotole riutilizzabili a 1 euro. Al fine di spingere i consumatori ad adottare comportamenti più rispettosi dell’ambiente, Just Salad offre condimenti gratuiti ai clienti che utilizzano gli imballaggi riutilizzabili. Allo stesso modo, Starbucks offre sconti ai clienti che si portano le tazze da casa.
  • Un altro esempio di storia di successo è un lunch bar a Berlino che utilizza un sistema di ciotole riutilizzabili nell’ambito del marchio “Blue Angel”. Il ministro federale dell’Ambiente Svenja Schulze ha assegnato il marchio di qualità ecologica al sistema riutilizzabile “Rebowl”, che offre ciotole riutilizzabili per il cibo da asporto.
  • Nei Paesi Bassi, https://ozarka.nl/ offre sia un’esperienza di qualità per clienti e imprenditori sia una soluzione di imballaggio sostenibile. Fornisce contenitori riutilizzabili e, se il cliente lo desidera, anche brandizzati, adatti ad ogni tipo di attività.

3. Imballaggi compostabili

L’acido polilattico (PLA) ha lo stesso aspetto e garantisce le stesse prestazioni della plastica ma è realizzato con materiali organici come l’amido di mais. Aziende come Biofutura e Biopack offrono imballaggi realizzati con questo materiale. Infatti, il PLA è un’ottima scelta per il cibo caldo in quanto ha proprietà termiche addirittura superiori rispetto alla plastica normale, anche se ha lo svantaggio di essere un’opzione che spesso è decisamente più costosa. Inoltre, non può essere semplicemente gettato insieme ai rifiuti domestici. Per essere davvero ecologico, deve essere infatti smaltito in un impianto di compostaggio commerciale. Non tutte le materie plastiche sono uguali, quindi il PLA deve essere separato, ad esempio, dal PET prima di riciclarlo.

4. Vetro

Infinitamente riciclabili, in molti casi i contenitori in vetro possono anche essere ritirati in cambio di una piccola somma di denaro (vuoto a rendere). La produzione e la pulizia dei contenitori in vetro prevedono il consumo di molta acqua ed energia, ma i suoi vantaggi ambientali superano di gran lunga tali sfide.

Gli svantaggi del vetro: è molto più pesante e leggermente più costoso rispetto ad altre opzioni. E, ovviamente, il vetro ha la tendenza a rompersi quando lo si lascia cadere, il che rende necessaria un’attenta movimentazione. Non sempre di facile utilizzo in un ambiente in cui lo spazio è spesso limitato e quando il tempo scarseggia. Se si desidera utilizzare il vetro in una cucina commerciale, è necessario adottare procedure rigorose e chiare.

5. Alluminio

In teoria, l’alluminio è infinitamente riciclabile. E mentre inizialmente ci vuole molta energia per produrlo, il suo riciclaggio ha un impatto notevolmente inferiore. Supera la plastica in termini di conservazione del calore e non provoca rischi per la fauna selvatica tranne che in alcuni ambienti marini. La sfida è che deve essere raccolto prima. Nespresso, ad esempio, si sforza di raccogliere le capsule di alluminio per utilizzarle più e più volte.

jar salad

6. Imballaggi a base vegetale

Betulla e bambù sono tipi di legni in rapida crescita e comodi da usare per realizzare imballaggi. Il packaging in bambù ha l’ulteriore vantaggio di avere un aspetto orientale, il che lo rende il contenitore perfetto per lo street food asiatico e latino-americano. Il rovescio della medaglia è che questi materiali sono più costosi della plastica e vanno pertanto a erodere un margine di consegna già ridotto. L’acquisto all’ingrosso con altri colleghi potrebbe permettere di ridurre i prezzi.

7. Imballaggi riciclabili

Alcune materie plastiche come il polipropilene o il polietilene sono relativamente semplici da riciclare. Il polipropilene è un’ottima scelta per mantenere i cibi caldi. E, a differenza del polistirolo, è molto più facile da riciclare. Assicurati di controllare le ultime linee guida sull’uso della plastica, perché gli imprenditori devono dimostrare di raccogliere questi materiali per riciclarli.

Anche le piccole cose sono importanti...

Le sfide non si limitano ai contenitori monouso. I pasti da asporto in genere vengono anche forniti con utensili e altri condimenti di cui molti clienti semplicemente non hanno bisogno e che non usano. Per ridurre gli sprechi e risparmiare, chiedi ai tuoi clienti se necessitano veramente questi articoli extra. Se così fosse, sii un imprenditore sostenibile e proponi tovaglioli riciclati e utensili compostabili.